class
è il cuore del Campus, sei seminari e un laboratorio rappresentano l’occasione esclusiva per comprendere al meglio le aree della media education e avere un confronto diretto con i protagonisti del settore.

ANTONIO SELLITTO e MILA CANTARELLI
Non è né vero né falso: è televisione.
Il seminario fornirà gli strumenti necessari per un consumo intelligente e consapevole della televisione, sfatando alcuni miti e luoghi comuni e raccontando come si costruisce un programma televisivo.

BORIS SOLLAZZO
Primo giorno:
Principi e principi del cinema, racconto dei momenti cruciali del cinema, dei cambiamenti di mezzi e di linguaggi, dei maggiori movimenti di rottura, dagli United Artist di Chaplin ai grandi film europei (tedeschi e russi), dalla Nouvelle Vague alla New Hollywood.
Secondo giorno:
Cos’è un film, analisi della struttura non solo creativa ma anche industriale di un prodotto particolarissimo, unico oggetto dell’arte moderna ad essere un ibrido tra industria e ricerca intellettuale. Dalla regia alla comunicazione, dall’organizzazione al marketing, una visione di cosa è il cinema oggi, sul campo (se possibile anche con un’intervista pubblica a un addetto ai lavori).
Terzo giorno:
Analisi critica. Partendo dal case history personale, quella di un critico che ha lavorato anche alla commissione per i finanziamenti, raccontare le basi della critica cinematografica, della destrutturazione e dell’analisi delle varie componenti filmiche, della storia di quella che è una scienza anche se bistrattata, con le sue regole e la sua deontologia.

ALESSANDRA MAURO E VALENTINA NOTARBERARDINO
Leggere le immagini – Percorsi storico/iconografici intorno alla fotografia
La fotografia è più di ogni altro il linguaggio del presente, il sistema di produzione di immagini più diffuso al mondo.
Nonostante questo, l’onnipresenza delle immagini e il flusso continuo al quale siamo esposti porta molto spesso a guardare le fotografie in modo veloce e onnivoro, senza consentire il tempo di una vera lettura.
Scopo di questi incontri sarà di offrire agli studenti una serie di strumenti per riuscire a leggere, interpretare e decodificare, la “foresta di immagini”, soprattutto fotografiche, in cui ci muoviamo.
Qual è la vicenda che ha portato alla realizzazione di una fotografia? Quale il contesto in cui è nata? Quali sono gli aspetti formali che attraggono la nostra attenzione e quale poi è diventata la sua storia?
Negli incontri si prenderanno in considerazione alcune tra le più significative ed emblematiche immagini della storia della fotografia (dal 1839 ad oggi) divise per grandi temi. Le fotografie verranno considerate in quanto documenti storici, reperti iconografici e oggetti visivi dotati di una loro individualità e importanza.
Ogni immagine, oggetto fisico o virtuale che sia, potrà così “parlare”, rivelare la sua storia ma anche la complessa rete di implicazioni storiche, sociali, psicologiche iconografiche e iconologiche che la sorregge.
I percorsi:
-La fotografia e la cronaca del quotidiano;
-La fotografia e la guerra;
-Il ritratto tra documentazione giornalistica e progetto artistico;
-La fotografia di paesaggio tra racconto del presente e orizzonte di viaggio
Un’ultima parte sarà poi dedicata ad approfondire le professioni della fotografia, la realizzazione e presentazione dei progetti visivi e la loro comunicazione.

ALEX GIORDANO
Social Media Stories: leggere e scrivere al tempo dei social.
Un seminario sull’analisi del linguaggio utilizzato sui social. Linguaggio della parola scritta, delle immagini, dei video.
Il suono, le tecnologie, i nuovi media rappresentano strumenti preziosi anche per descrivere un territorio: l’universo digitalizzato nel quale viviamo può essere ormai rappresentato come un dominio di narrazioni complesse, in cui le tecniche di racconto di storie diventano potenti mezzi che possono essere utilizzati per dare nuova luce agli elementi che caratterizzano la storia e la cultura dei luoghi. Attraverso la narrazione del cibo autentico di qualità il digitalstoryteling comunica e valorizza l’identità, le tradizioni, il paesaggio.
Raccontare questi elementi in una prospettiva post-digitale significa dare una nuova, inaspettata centralità alle ultime sacche di autenticità ed ai suoi presidi, urbani periferici o rurali, attraverso linguaggi, metodi e strumenti offerti dalle tecnologie in un’ottica nella quale i media digitali diventano parte integrante di un processo in cui la collaborazione, la partecipazione e l’interazione contribuiscono a ridefinire le pratiche creative e la società stessa.
Guardare a questo processo da un punto di vista privilegiato, quello dei territori e delle comunità marginali, di “confine”, lontani dagli hype metropolitani può offrire importanti chiavi di lettura per ripensare criticamente dinamiche e meccanismi sociali, economici, politici e culturali del digitale.
L’obbiettivo di questa class è quello di formare operatori pronti a rispondere all’invito di sostenibilità dell’epoca interattiva, collaborativa, partecipativa, ibrida dell’infosfera. Un invito a ricostruire un rapporto d’amore tra vita online ed offline per una ecologia della comunicazione.

DARIO GUADAGNO
Le città del futuro saranno sempre più basate su sistemi informatici intelligenti, in grado di interagire tra loro e con l’ambiente esterno, spesso imparando dall’uomo comportamenti autonomi e scelte strategiche. Ma cos’è che i computer realmente (ap)prendono dagli esseri umani? E come questo inciderà sulla quotidianità?

MICHELE MARANGI E
PIER CESARE RIVOLTELLA
Ripensare la Media Literacy nell’era digitale, in una prospettiva pedagogica e didattica
Il workshop si propone di riflettere sul concetto di Media Literacy nell’era digitale, caratterizzata da grandi trasformazioni, non solo tecnologiche, ma anche espressive, narrative e percettive, sociali e culturali.
Quali sfide e quali metodi caratterizzano la riflessione sull’alfabetizzazione mediale oggi, in cui tutti siamo sempre più non semplici fruitori, ma anche autori e distributori di formati digitali?
In estrema sintesi, il workshop proporrà alcuni temi di riflessione:
– Rielaborare il concetto di Literacy: l’alfabetizzazione mediale, tra usi formali e informali dei media digitali.
– Dalla Media Education alla New Media Education: cinque ambiti di azione.
– Le trasformazioni dei paradigmi di testo, codice, genere narrativo, pragmatica comunicativa.
– Dalla competenza alla consapevolezza, tra analisi, progettazione e produzione: il frame dell’Educazione Civica Digitale.
– Utilizzare gli EAS (Episodi di Apprendimento Situato) come metodo partecipativo, interattivo e situato per favorire un uso consapevole e creativo dei media digitali, a scuola, in famiglia e con i pari.

Paestum in Realtà Virtuale
lab
uno spazio espositivo e di interazione aperto a tutti dove è possibile incontrare i partecipanti al Campus e confrontarsi conle esperienze di chi, da anni, si muove nel mondo dei media.
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